Economia e Società. Comunità religiose
A cura di Hans G. Kippenberg. Edizione italiana condotta sul nuovo testo critico della Max Weber-Gesamtausgabe a cura di Massimo Palma
Con il volume dedicato alle Comunità religiose prosegue la nuova traduzione italiana del capolavoro incompiuto di Max Weber, condotta per la prima volta sulla base dell’edizione critica tedesca. Il terzo tassello di questa importante operazione restituisce alla lunga analisi che Weber dedica a questo tema tutto il suo spessore, ricomponendone l’originaria unità e facendo emergere il valore di questa imponente ricostruzione storico-sociologica. Con la consueta maestria nel muoversi nel tempo e nello spazio, proponendo illuminanti confronti tra le religioni più disparate, Max Weber ne ripercorre i concetti più importanti (dalla teodicea alle dottrine della redenzione, dalla condotta di vita etica alle concezioni dell’aldilà) in rapporto ai ceti e alle classi sociali che di volta in volta se ne fanno portatori e veicoli. Intellettuali e artigiani, sacerdoti e maghi, proletari e contadini danno voce nel corso della storia a esigenze e aspettative religiose che Weber riesce a sussumere sotto diversi tipi ideali. Dialogando con i più grandi storici e scienziati delle religioni del suo tempo, il maestro della sociologia contemporanea fornisce chiavi di lettura originali e innovative del modo in cui le diverse religioni e culture si sono rapportate al «mondo».
Weber riversa tutto il suo acume in un quadro comparativo e unitario di analogie e differenze. Ne emerge un affresco di sorprendente attualità: dal confronto tra le civiltà e le religioni, Weber muove per seguire il filo rosso di uno dei suoi temi per eccellenza, ovvero l’analisi delle ragioni per cui «solo in Occidente» si è data la costellazione religione-capitalismo.
«Nell’interpretazione in chiave di etica dell’intenzione, la metodica della salvezza significa in pratica sempre il superamento di determinati desideri o affetti della rozza natura umana. Se siano prevalentemente da combattere – in quanto più devianti rispetto all’habitus carismatico – gli affetti della viltà, o quelli della brutalità e dell’egoismo, o quelli della sessualità, o quali altri, resta questione del singolo caso particolare, che rientra tra le più importanti caratteristiche di contenuto di ciascuna religione. Ma una dottrina della salvezza religiosa è sempre un’etica di virtuosi». Max Weber