
Marcel Ayme'
La giumenta verde
Collana: Fiabe e storie
2006, pp. 234
ISBN: 9788860360151
€ 22,00 € 20,90
«Un giorno, nel paese di Claquebue venne alla luce una giumenta verde. Non già di quel verde piscio che accompagna la vecchiaia dei ronzini dal pelo bianco, ma di un bel verde giada. Nel veder apparire la bestia, Jules Haudouin non credeva ai suoi occhi né a quelli della moglie. Non è possibile – diceva – avrei una fortuna sfacciata!». E infatti, quella cavalla così stupefacente non solo è destinata ad arricchire il suo padrone, ma gli assicurerà quella notorietà e quel favore dei potenti che lo porteranno alla trionfale elezione a sindaco del paese. Nel frattempo, la giumenta verrà immortalata in un quadro. E il quadro, che non tarderà a rivelare doti magiche, diventerà il vero fulcro del romanzo. Sporgendosi dal bordo della sua cornice, la giumenta verde racconterà in prima persona, e senza veli, la vita intima dei membri della famiglia e del vicinato; gli amori, i desideri sessuali repressi e quelli soddisfatti, le gioie e le nefandezze, gli slanci e le passioni, le gelosie e le invidie. L’universo contadino di una Francia fin de siècle alle prese con i primi sussulti della modernità è il protagonista corale di questo scoppiettante romanzo, pubblicato nel 1933 e subito accolto da uno straordinario successo di pubblico, ulteriormente favorito dalle scandalizzate accuse di licenziosità che ne minacciarono il ritiro dal commercio. Una storia «meravigliosa» in cui il quotidiano riacciuffa il fantastico e lo fa operare nel concreto delle situazioni descritte. Un libro «per adulti», condotto su un registro espressivo ben diverso da quello delle Storie del gatto sornione ma in cui domina sovrana la stessa sublime dimensione della leggerezza, la medesima capacità di sorridere e di procurare il sorriso. Marcel Aymé (1902-1967) è stata una delle personalità più significative e originali della cultura francese del Novecento. Dopo un’infanzia trascorsa coi nonni in una fattoria di campagna e un’adolescenza passata più a leggere che a studiare, a vent’anni scrive il suo primo romanzo, seguito a breve distanza dal secondo, Aller-retour, edito da Gallimard. Da quel momento Aymé pubblicherà incessantemente, e sempre con Gallimard, al ritmo di un libro l’anno. La jument verte, pubblicato per la prima volta nel 1933, fu il romanzo che lo rivelò al grande pubblico e che gli attirò accuse di licenziosità da parte della critica benpensante. Da allora in avanti Aymé fu protagonista di un’attività poliedrica, che lo portò a scrivere romanzi e racconti, storie per bambini, soggetti cinematografici e testi teatrali, mentre le sue frequentazioni intellettuali si fecero sempre più vaste e intense: da Louis-Ferdinand Céline ad André Gide, da Colette a Emmanuel Bove. Di Marcel Aymé Donzelli ha edito nel 2005 la traduzione italiana de Le storie del gatto sornione, pubblicate per la prima volta in Francia nel 1939 e da allora ristampate, tradotte e illustrate in centinaia di migliaia di copie e in numerosissime edizioni in tutto il mondo.
Marcel Ayme'
Marcel Aymé (1902-1967) è stata una delle personalità più significative e originali della cultura francese del Novecento. Dopo un’infanzia trascorsa coi nonni in una fattoria di campagna, e un’adolescenza passata più a leggere che a studiare, a vent’anni scrive il suo primo romanzo, seguito a breve distanza dal secondo, Aller-retour, che viene pubblicato dall’editore Gallimard. Da quel momento Aymé pubblicherà incessantemente, e sempre con Gallimard, romanzi e racconti al ritmo di un libro l’anno. Il romanzo che lo rivelerà al grande pubblico sarà La jument verte (1933), che gli attirerà accuse di licenziosità dalla critica benpensante. In quello stesso anno Aymé comincerà a lavorare per il cinema e a scrivere per il teatro, mentre le sue frequentazioni intellettuali si faranno sempre più intense: da Louis-Ferdinand Céline ad André Gide, da Colette a Emmanuel Bove.
La dimensione più limpida della sua scrittura sta nel racconto, non a caso il genere da lui preferito. Da questo filone si stagliano, per formare un caso a sé, Les contes du chat perché, di gran lunga il suo libro più famoso, pubblicato per la prima volta nel 1939 e da allora in poi ristampato, tradotto e illustrato in centinaia di migliaia di copie e in numerosissime edizioni in tutto il mondo.
seguito da I due studenti di Bologna
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