

Nella storia del pensiero, lo specchio non è una metafora come tutte le altre. Con i miti di Dioniso, Medusa e Narciso, esso irrompe nell’immaginario occidentale come strumento capace di duplicare il mondo sensibile, ma anche e soprattutto come artificio in grado di rendere l’osservatore insieme soggetto e oggetto dello sguardo. Eppure, il riflesso che lo specchio restituisce ha sempre la caratteristica dell’enigma: su quella soglia compare qualcosa di perturbante e vertiginoso, che non ha mai smesso di suscitare domande. Sulle tracce di questi interrogativi si apre il libro di Andrea Tagliapietra, che attribuisce allo specchio, alla sua esperienza concreta e al suo impiego metaforico, l’origine della scoperta dell’immagine, della sua forza e della sua ambivalenza. Lo specchio mostra, ma non risponde, costringendo l’essere umano ad accettare il nonsenso di ciò che è unico e singolare. A partire dai territori del mito greco e del racconto biblico, l’enigma dello specchio sarà, infatti, quello dell’Altro e dello Stesso, dell’identità e della differenza, ma anche della verità e dell’illusione, il luogo in cui si genera la tensione istitutrice del simbolo. La figura dell’uomo che si guarda riassume, con la potenza che è propria dell’immagine, la ricorrente ambizione del pensiero filosofico per un sapere assoluto e senza resti. Di fronte a questa pretesa, l’avventura dello specchio testimonia però anche la storia di un soggetto che, alla scuola del riflesso, diviene conoscitore di sé stesso e, forse per questo, di sé stesso carnefice. L’autore ripercorre i momenti cruciali della vicenda filosofica occidentale in un ragionamento serrato nel quale le parole dialogano con un apparato iconografico di oltre centotrenta opere, arrivando a mostrare come l’oggetto riflettente sia stato, dagli inizi della riflessione scientifica fino all’ultima stagione del pensiero contemporaneo, la metafora stessa della filosofia.
Andrea Tagliapietra
Andrea Tagliapietra, ordinario di storia della filosofia, insegna all’Università San Raffaele di Milano. È direttore del Centro di ricerca CRISI (Centro di ricerca interdisciplinare di storia delle idee) e di ICONE (Centro europeo di ricerca di storia e teoria dell’immagine), che ha fondato con Massimo Cacciari. Per Donzelli ha pubblicato I cani del tempo. Filosofia e icone della pazienza (2022). Nel 2004, con La virtù crudele. Filosofia e storia della sincerità, ha vinto il Premio Viareggio-Répaci per la saggistica.
Francesca Rigotti, DOPPIOZERO, 27/11/2023
Specchio: storia simbolica di un’immagine

I cani del tempo
Filosofia e icone della pazienza

Timeo in Paradiso
Metafore e bellezza da Platone a Dante

La nudità di Beatrice
Dante, Giotto, Ambrogio Lorenzetti e l’iconografia della Carità

Pensare l'universo
Italo Calvino e la scienza

Ad occhi aperti
Leggere l'albo illustrato

Il demone di Dostoevskij
Il sesso, la morte, il linguaggio

Di cosa parlano i libri per bambini
La letteratura per l’infanzia come critica radicale

Dante
Amore, essere, intelletto

La fiaba irresistibile
Storia culturale e sociale di un genere

Guardare le figure
Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia