
In tutti i tempi è stato comune destino dei grandi leader essere al tempo stesso osannati e violentemente denigrati. Si pensi a Giulio Cesare, Cromwell, Robespierre, Napoleone, Bismarck, Lenin, Stalin, Hit ler; per l’Italia, a Cavour, Crispi, Mussolini e De Gasperi. E, nel nostro caso, a Giovanni Giolitti, uno dei maggiori statisti della storia dello Stato unitario. Ripetutamente presidente del Consiglio tra il 1892 e il 1921, egli ha lasciato un’orma profonda nel nostro paese. Ebbe la soddisfazione di vedere l’Italia conoscere uno sviluppo che è stato definito «una primavera economica». Eppure, la sua figura ha suscitato polemiche accesissime, generando immagini estremamente controverse, tanto da indurre Massimo L. Salvadori a parlare di una delle grandi «polemiche» del Novecento italiano.Giolitti ha diviso i suoi contemporanei e gli storici in correnti opposte: da un lato i suoi intransigenti detrattori, fra i quali spiccano Salvemini, Sturzo, Einaudi, Gramsci, che lo definirono cinico, corruttore, dittatore, un inveterato nemico del Mezzogiorno, il «ministro della mala vita», il «Giovanni Battista del fascismo», i nazionalisti che lo accusarono di essere un «criptosocialista»; dall’altro i suoi estimatori come Croce, Salvatorelli, Natale, Ansaldo, che lo considerarono un nuovo Cavour, il «ministro della buona vita», l’artefice della prima modernizzazione economica e sociale dell’Italia, colui che aveva tentato di imbrigliare il fascismo.Un grande storico si misura con le controverse immagini di Giolitti, esplorando le contraddizioni del potere, che in molti casi porta chi lo esercita ad essere oggetto di conflittualità esasperate, dall’esaltazione all’esecrazione. È questo il caso dell’«età giolittiana», una delle stagioni più fortunate dal punto di vista economico per il nostro paese che nel contempo fu il preludio della crisi dello Stato liberale.
Massimo L. Salvadori
Massimo L. Salvadori, professore emerito dell’Università di Torino, ha insegnato Storia delle dottrine politiche. Per i tipi della Donzelli ha pubblicato: L’idea di progresso (2006), Liberalismo italiano (2011), Le stelle, le strisce, la democrazia (2014), Democrazia. Storia di un’idea tra mito e realtà (2015, 2016), Le ingannevoli sirene. La sinistra tra populismi, sovranismi e partiti liquidi (2019) e Giolitti. Un leader contro verso (2020).
Dino Pesole, A conti fatti. La storia e la memoria - Radio 24, 13/02/2021
Luci e ombre dell'era giolittiana
Emilio Gentile, Domenica - Il Sole 24 Ore, 31/01/2021
Giudizi dissonanti su Giovanni Giolitti
Luigi La Spina, La Stampa, 02/01/2021
DA GIOLITTI ALLA SECONDA REPUBBLICA RIFORMARE L'ITALIA RESTA UNA PARTITA PERSA
Massimiliano Panarari, Venerdì di Repubblica, 30/10/2020
GIOLITTI, UN LEADER UN'ETICHETTA
Simonetta Fiori, Robinson, 18/10/2020
GIOLITTI LO STATISTA IMPERFETTO


In difesa della storia
Contro manipolatori e iconoclasti

Le ingannevoli sirene
La sinistra tra populismi, sovranismi e partiti liquidi

Lettera a Matteo Renzi
Con un saggio sulla sua esperienza di governo

Democrazia
Storia di un'idea tra mito e realtà

Democrazia
Storia di un'idea tra mito e realtà

Le stelle, le strisce, la democrazia
Tocqueville ha veramente capito l'America?

Liberalismo italiano
I dilemmi delle libertà. Cavour e Croce, Einaudi e Matteucci, Abbagnano e Bobbio

Italia divisa
La coscienza tormentata di una nazione

L' idea di progresso
Possiamo farne a meno?

L'azienda Olivetti e la cultura
Tra responsabilità e creatività (1919-1992)

La linea sottile
Il fascismo, la Svizzera e la frontiera

Dietro tutte le trame
Gianfranco Alliata e le origini della strategia della tensione