

«Invertire lo sguardo. Guardare all’Italia intera muovendo dai margini, dalle periferie. Considerare le dinamiche demografiche, i processi di modernizzazione, gli equilibri ambientali, le mobilità sociali e territoriali, le contraddizioni e le opportunità, per una volta all’incontrario. Partendo dalla considerazione che l’Italia del margine non è una parte residuale; che si tratta anzi del terreno forse decisivo per vincere le sfide dei prossimi decenni.»
A dispetto dell’immagine che la vuole strettamente legata a una dimensione urbana, l’Italia è disseminata di «territori del margine»: dal complesso sistema delle valli e delle montagne alpine ai variegati territori della dorsale appenninica, e via via scendendo per la penisola, fino a incontrare tutte quelle zone che il meridionalismo classico aveva indicato come «l’osso» da contrapporre alla «polpa», e a giungere alle aree arroccate delle due grandi isole mediterranee. Sono gli spazi in cui l’insediamento umano ha conosciuto vecchie e nuove contrazioni; dove il patrimonio abitativo è affetto da crescenti fenomeni di abbandono; dove l’esercizio della cittadinanza si mostra più difficile; dove più si concentrano le diseguaglianze, i disagi. Sommandole tutte, queste aree – «interne», «fragili», «in contrazione», «del margine» – ammontano a quasi un quarto della popolazione totale, e a più dei due terzi del l’intero territorio italiano. Abbastanza per farne l’oggetto di una grande «questione nazionale». Se non fosse che hanno prevalso altre rappresentazioni: il Sud in perenne «ritardo di sviluppo»; il «triangolo industriale» della modernizzazione fordista;la «Terza Italia» dei distretti. Al centro, l’ingombrante presenza della dimensione metropolitana, ingrado di offuscare, fin quasi a spegnerlo, «tutto il resto ». Oggi le specificità, le vitalità, le opportunità, le azioni pubbliche e collettive di questo resto tornano a essere visibili. Possono e devono animare una nuova lettura del paese. Nel libro si confrontano le riflessioni di storici, territorialisti, architetti, geografi, demografi, antropologi, sociologi, statistici, economisti, ecologisti. Si analizzano le ragioni degli abbandoni, degli spopolamenti, dei flussi, delle nuove mobilità in ingresso. Simisurano la qualità e il livello dei servizi di cittadinanza, facendo anche tesoro del patrimonio di conoscenze e di azione pubblica sul campo della Strategia nazionale aree interne, posta in essere negli ultimi dieci anni presso il Dipartimento per le politiche di coesione. Si scopre così un’altra Italia, che partecipa pienamente alle sorti comuni del paese, ma che soffre di più; e che sta provando a riorganizzarsi, a ripopolarsi grazie ai giovani e agli immigrati, a inventare nuove imprenditorialità, a esprimere una nuova consapevolezza ecologica. Un paese che non rimuove la nostalgia dei luoghi, ma ne fa la premessa indispensabile per tramutare la rabbia e i risentimenti nell’impegno per una nuova fase di avanzamento sociale.
INDICE SOMMARIO DEL VOLUME Introduzione. Per una nuova rappresentazione del paese Italia di Antonio De Rossi
Parte prima. Verso nuovi atlanti
1. L’Italia dei pieni e dei vuoti 2. Le mappe della cittadinanza nelle aree interne 3. Le Italie in contrazione
Parte seconda. Storia e rappresentazioni
1. L’Italia dell’«osso». Uno sguardo di lungo periodo 2. L’urbanizzazione diffusa 3. Il secondo Novecento: rappresentazioni dell’Italia dei margini 4. Prove di strategia urbana e territoriale di fine secolo 5. Il sentimento dei luoghi, tra nostalgia e futuro
Parte terza. Persone e trasformazioni
1. Il costruito, tra abbandoni e riusi 2. Accessibilità, mobilità e reti di servizi 3. Gli imprenditori e i luoghi 4. Periferie resilienti 5. Montagna e città: verso nuovi equilibri? 6. Cooperative di comunità: fare economia nelle aree interne 7. Gli innovatori sociali e le aree del margine 8. Le migrazioni interne 9.Immigrazione straniera e neo-popolamento nelle terre alte 10. I nuovi montanari sognano anche nuove montagne? 11. Indigeni del XXI secolo 12. I cittadini del margine al voto
Parte quarta. Progetti e politiche
1. La Strategia nazionale per le aree interne 2. Scuola, comunità, innovazione sociale 3. Cittadinanza attiva e partecipazione 4. Enti e risorse territoriali: lo scenario normativo 5. Boschi e green economy 6. La questione energetica vista dalle aree interne 7. Progetto e pratiche di rigenerazione 8. L’innovazione sociale a base culturale
Conclusioni. Immagini, sentimenti e strumenti eterodossi per una svolta radicale di Fabrizio Barca
Con 36 mappe originali a colori
Antonio De Rossi
Antonio De Rossi, architetto e PhD, è professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore dell’Istituto di Architettura montana e della rivista internazionale «ArchAlp» presso il Politecnico di Torino. Ha al proprio attivo diverse realizzazioni architettoniche e progetti di rigenerazione in territorio alpino. Con i due volumi La costruzione delle Alpi (Donzelli, 2014 e 2016) ha vinto il premio Rigoni Stern e il premio Acqui Storia.

Rigenerazione urbana
Un glossario

Contro i borghi
Il Belpaese che dimentica i paesi

Metromontagna
Un progetto per riabitare l’Italia

La costruzione delle Alpi
Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914)

Stranieri
Itinerari di vita studentesca tra XIII e XVIII secolo

L'arte medica
La Scuola padovana e la medicina in Europa e nel mondo

Scienza e tecnica
Dalla rivoluzione scientifica alla rivoluzione digitale

Storia dell'emigrazione italiana in Europa
I. Dalla Rivoluzione francese a Marcinelle (1789-1956)

Libertas
Tra religione, politica e saperi

L'università delle donne
Accademiche e studentesse dal Seicento a oggi

Intellettuali e uomini di corte
Padova e lo spazio europeo fra Cinque e Seicento