

La questione del «diritto alla città», per richiamare il titolo di un famoso libro di Henri Lefebvre, pubblicato nel 1968 e tornato negli ultimi anni alla ribalta, è centrale in un’epoca come quella attuale in cui le megalopoli mettono sempre più sotto i nostri occhi la difficoltà, per i progettisti e la classe politica, di governare la natura complessa e mobile della dimensione urbana contemporanea. I temi sollevati da quella riflessione tornano con forza oggi: la dispersione della città sul territorio, i meccanismi di esplosione della dimensione urbana verso un «fuori» e di implosione al suo interno. Riflettere sul diritto alla città oggi vuol dire dunque affrontare nodi cruciali come quelli del rapporto centro-periferia, della gentrificazione dei quartieri storici, delle diseguaglianze spaziali e sociali, dei conflitti, della mobilità difficile, dell’aumento del controllo sociale, del consumo di suolo e degli squilibri ambientali. Attraverso una pluralità di interventi di architetti, urbanisti, sociologi, filosofi, il libro definisce i contorni della città contemporanea, quella che si è ormai lasciata alle spalle la città moderna del Novecento. Proporre una visione multidisciplinare sulle culture della megalopoli, sui nuovi territori urbanizzati, sul rapporto tra spazio, società e progetto, che individui nell’inclusione, nella libertà di movimento, nel superamento dei confini, anche interni, i tratti di una configurazione urbana aperta, significa assegnare all’espressione «diritto alla città» anche una valenza di slogan politico. Significa altresì non rinunciare alla progettualità, a un disegno di città che regoli le spinte individualistiche e le logiche da laissez faire. Partecipazione democratica, cittadinanza attiva e nuove forme dell’abitare sono alcuni dei nuclei strategici intorno ai quali avanzare ipotesi per future politiche, per tendere a un’idea di città che sia inclusiva, per tutti e ciascuno.
Alessandra Criconia
Alessandra Criconia insegna alla facoltà di Architettura dell’Università di Roma Sapienza. È responsabile, tra gli altri, del progetto di ricerca «SURFas, Strategie Urbane Reti e Forme dell’abitare sostenibile». Fa parte della Fondazione per la critica sociale per cui cura la sezione sul «diritto alla città». Tra le sue pubblicazioni: La stazione della metropolitana propulsore di urbanità diffusa (ArE, 2018; con G. Bianchi); La qualità dell’urbano. Roma periferia Portuense (Meltemi, 2010; con A. Terranova); L’architettura dello shopping. Modelli del consumo a Roma (Meltemi, 2007).
Mario Pezzella, Il Manifesto, 20/03/2020
SPAESAMENTI RADICALI E STRADE VUOTE DI DESIDERIO

Storia contro storie
Elogio del fatto architettonico

Vivere o morire di rendita
La rendita urbana nel XXI secolo

Fare urbanistica oggi
Le culture del progetto

Coste in movimento
Infrastrutture ambientali per la rigenerazione dei territori

Territori in trasformazione
Il caso dell’Alta Gallura

Città Sostenibilità Resilienza
L’urbanistica italiana di fronte all’Agenda 2030

Diritti in città
Gli standard urbanistici in Italia dal 1968 a oggi

Geografie del rischio
Nuovi paradigmi per il governo del territorio

Periferia
Abitare Tor Bella Monaca

Progetto e racconto
L'architettura e le sue storie