Benjamin Constant

La forza del governo attuale

Sulla necessità di uscire dalla Rivoluzione

Introduzione e traduzione di Marina Valensise, postfazione di Ernesto Galli della Loggia

Collana: Biblioteca
1996, pp. 128, rilegato
ISBN: 9788879891790

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Scheda libro

«Desidero ardentemente assistere alla fine della Rivoluzione, perché essa rischia ormai di essere solo funesta per la libertà; ed è una delle ragioni che ho per desiderare ardentemente anche il consolidarsi della Repubblica, alla quale fra l'altro mi sembra connesso tutto quanto vi è di grande e nobile nei destini umani».

(Benjamin Constant).

Quando, nel 1796, Benjamin CONSTANT pubblica questo libello, non ha ancora compiuto trent'anni. È un giovane colto, irrequieto, brillante. Nato a Losanna nel 1767 da famiglia protestante, ha studiato all'Università di Edimburgo, e ha seguito gli eventi della Rivoluzione francese dalla corte del duca di Brunswick, per rientrare a Parigi dopo la caduta di Robespierre, trascinatovi dal sodalizio con Madame de Staël, la figlia di Necker, che era stato ministro di Luigi XVI. Trovare un punto di equilibrio nella vicenda politica francese; evitare i rischi di un perpetuarsi del sommovimento rivoluzionario, e insieme scacciare i fantasmi di una possibile restaurazione dell'antico regime. "De la force du gouvernement actuel et de la nécessité de s'y rallier" è scritto nella stagione, politicamente caldissima, del Direttorio, il regime post-termidoriano che cerca di uscire dalla Rivoluzione, superando il ricordo del Terrore e il pericolo di una controrivoluzione. Lo scritto è un ardente pamphlet in difesa del governo e della Repubblica. La prospettiva migliore è quella del ritorno alla politica, della moderazione, dello sviluppo in senso liberale delle istituzioni post-rivoluzionarie, in una evoluzione rispettosa della società civile così come dei principi costituzionali che la storia dell'Europa mostra ormai irreversibili. In questo primo scritto politico, Constant individua dunque i temi centrali della sua riflessione: difficoltà del governo rappresentativo - sempre attraversato dai contrasti dei differenti interessi - e sua storica necessità, di fronte agli sviluppi ineludibili della società e della politica.