«Non tutte le violenze sono uguali; ve ne sono alcune, diffuse e sedimentate, che destano ancor più interrogativi e possono anche aprire a interessanti riflessioni. È il caso della camorra napoletana. Nella vita quotidiana di questi piccoli e grandi gruppi criminali, le relazioni sono sempre segnate da rapporti di forza e hanno un tratto di ambiguità costante; la lealtà si alterna al tradimento, l’amore intenso all’odio profondo».
Il killer sotto la lente dello psicoanalista: ecco il tema del nuovo libro di Giovanni Starace. Dopo aver passato al setaccio il nostro rapporto con le cose, nella fortunata «Saggina» Gli oggetti e la vita, l’autore scandaglia questa volta il mondo del crimine organizzato e, attraverso l’analisi della pratica quotidiana della violenza che si manifesta nelle sue multiformi espressioni, si apre a esperienze dolorose e ripugnanti. La vita del clan viene osservata nei suoi aspetti profondi, attraverso i legami tra i singoli e le dinamiche di gruppo. Nella relazione tra le persone sembrano assenti dei confini definiti: regnano un’ambiguità e una confusione in cui gli attori si scambiano le parti, chi può eseguire l’omicidio potrebbe a sua volta subirlo. Un’analisi attenta della vita quotidiana e degli episodi violenti che la costellano consente una lettura originalissima di un mondo sociale degradato e di dinamiche psicologiche individuali visibilmente distorte. Quella che ne sortisce è un’esplorazione della società camorrista mai tentata prima. Se fedeltà e appartenenza restano i principi cardine dell’organizzazione, le alleanze spesso si mostrano fluide e lasciano spazio al tradimento delle appartenenze dichiarate: gli amici diventano nemici, l’amore si trasforma in odio, e si può uccidere colui con il quale si è condiviso tutto. I passaggi generazionali sono rapidi, i giovani conquistano il centro della scena mediante bande aggressive che controllano il territorio. Traspaiono meccanismi arcaici del funzionamento mentale, dove tutto si riduce al binomio amico-nemico, e la violenza assume spesso i tratti della perversione. Una violenza che ha bisogno di manifestazioni esibite, di rappresentazioni sceniche particolari. È per questo motivo che le uccisioni assumono spesso una forza straordinaria sia per l’atrocità con cui vengono compiute sia per il valore simbolico proposto. L’uccisione contiene sempre un messaggio, o meglio, l’uccisione è il messaggio: si uccide affinché gli altri sappiano. Viceversa, talvolta essa è dettata dalla casualità, secondo una logica di banalizzazione della morte, ed è dunque inscritta in una sorta di paradossale normalità psicologica. Decine di casi, visti da vicino, a comporre una Gomorra inusuale e spietata.
Giovanni Starace
Giovanni Starace ha insegnato Psicologia dinamica e Psicologia clinica all’Università Federico II di Napoli. Tra le sue pubblicazioni: Il racconto della vita. Psicoanalisi e autobiografia (Bollati Boringhieri, 2004) e, per i tipi della Donzelli, Gli oggetti e la vita (2013) e Vite violente (2014).
Titti Marrone, Il Mattino, 13/02/2015
Il boss sul lettino: così la psicanalisi scava nell'inconscio dei camorristi
Fahrenheit, Radio 3, 06/02/2015
Interivista di Loredana Lipperini a Francesco Starace
Paolo Calabrò, Mangialibri, 05/02/2015
Vite violente
Rosa Romano Toscani, Psicoterapia psicanalitica, 01/02/2015
Recensione Vite violente
Sergio Lambiase, Corriere del Mezzogiorno, 27/01/2015
I camorristi sul lettino di Freud
Testimoni di violenza
La camorra e il degrado sociale nel racconto di dieci detenuti
Gli oggetti e la vita
Riflessioni di un rigattiere dell'anima sulle cose possedute, le emozioni, la memoria
Il tempo dei femminismi
La storia delle donne come autobiografia
Fare l'impossibile
Ragionando di psichiatria e potere
La fiera delle falsità
Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la distorsione della memoria
Quale Europa
Capire, discutere, scegliere
Roma '44
Le lettere dal carcere di via Tasso di un ragazzo martire delle Fosse Ardeatine
Contro la democrazia illiberale
Storia e critica di un’idea populista
Assalto a San Lorenzo
La prima strage del fascismo al potere
Del capitalismo
Un pregio e tre difetti
L'ultimo Marx
Biografia intellettuale
(1881-1883)
Nuova edizione accresciuta
L'antifascista
Giacomo Matteotti, l’uomo del coraggio, cent’anni dopo (1924-2024)