Lodovico Antonio Muratori

Contro l'inquisizione

A cura di Matteo Al Kalak
Traduzione di Francesco Padovani

Collana: Nuova Biblioteca
2023, pp. XLVIII-152
ISBN: 9788855224451

€ 22,00  € 20,90
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Scheda libro

«Lo zelo, quando degenera in eccessi e iniziative troppo dure, va annoverato tra i mali e non deve trovare spazio nel grembo della Chiesa».

A metà Settecento in Portogallo si verificò una situazione che aveva pochi precedenti. Si diceva che molti sacerdoti chiedessero ai fedeli che si confessavano di rivelare i nomi dei loro complici, per poterli redarguire. Si poneva tuttavia un problema: era possibile violare la segretezza della confessione per correggere chi sbagliava? E perché i vescovi non punivano i sacerdoti che si macchiavano di quei crimini? In verità, nessuno stava infrangendo il vincolo del sacramento. Dietro quelle accuse, create ad arte, si celava la volontà dell’Inquisizione di controllare il clero e limitare la giurisdizione dei vescovi, tacciati di negligenza e di scarsa sorveglianza. Non si trattava di una questione locale: in discussione c’erano gli equilibri di potere all’interno dell’istituzione ecclesiastica. Dopo che l’inquisitore di Portogallo e il patriarca di Lisbona si scagliarono contro i vescovi portoghesi, la schermaglia si estese infatti fino a Roma, suscitando un dibattito di portata internazionale. La battaglia infuriò nonostante gli sforzi di Benedetto XIV di placare gli animi, e a essere coinvolte furono personalità di spicco del panorama europeo. Tra di esse Lodovico Antonio Muratori che, ingaggiato dai vescovi, compose un’operetta latina intitolata Lusitanae Ecclesiae religio in administrando poenitentiae sacramento. Edito nel 1747, il volume ribadiva la sacralità del sigillo della confessione e condannava con sdegno le calunnie elaborate dall’Inquisizione contro l’episcopato del Portogallo. Gli inquisitori – spiegava Muratori – dovevano essere tenuti lontano dalle rivelazioni che i credenti consegnavano ai loro confessori, ed era proprio l’Inquisizione ad aver provocato i danni più gravi alla religione cristiana. Il pamphlet è ora presentato in edizione moderna e commentata. L’introduzione di Matteo Al Kalak svela i retroscena di una spy-story in cui furono coinvolti illustri gesuiti, eminenti cardinali della Curia romana, inquisitori, intellettuali e ghost writers. La traduzione, curata da Francesco Padovani, è poi arricchita da un agile apparato critico che permette al lettore di inquadrarne i contenuti all’interno del dibattito settecentesco. Ne emerge un Muratori combattivo e tenace, impegnato, al termine della sua vita, a liberare la Chiesa dalla morsa di un’Inquisizione divenuta insopportabile e sempre più pericolosa.

Autori

Lodovico Antonio Muratori
Lodovico Antonio Muratori (1672-1750), erudito, storico, bibliotecario, archivista e riformatore religioso, fu una delle figure più prestigiose del Settecento europeo. Nato a Vignola, studiò presso i gesuiti. Ricevuti gli ordini minori e laureatosi in filosofia e diritto, fu chiamato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Nel 1700 rientrò a Modena, su invito del duca Rinaldo I d’Este, che lo volle come tutore dei suoi figli e bibliotecario. Anche grazie allo straordinario patrimonio di cui fu custode, realizzò imprese culturali di grande valore, tra cui i Rerum Italicarum Scriptores e le Antiquitates Italicae Medii Aevi. Nel corso della sua lunga attività, contribuì al rinnovamento storiografico e intellettuale del XVIII secolo, spaziando dalla letteratura alla storia, dalla filosofia alla religione e inaugurando quella che è stata definita «l’età muratoriana».

Matteo Al Kalak
Matteo Al Kalak svolge attività di ricerca presso la Scuola Normale di Pisa e l’Università di Modena e Reggio Emilia. Si occupa di storia del cristianesimo, con particolare attenzione ai fenomeni di dissenso religioso, alle conversioni e alle forme di controllo sociale. Ha approfondito l’opera e il pensiero di Muratori, curando due volumi dell’Edizione nazionale del carteggio e pubblicando vari articoli sul tema. È autore di numerosi saggi e monografie.

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