A cura di Tommaso Morawski e Matteo Vegetti
Earthscapes
Le conseguenze della visione della Terra dallo spazio
2023, pp. 176, con 32 pagine a colori fuori dal testo
ISBN: 9788855224772
€ 28,00 € 26,60
Le prime immagini della Terra vista dallo spazio ebbero un impatto rivoluzionario. Per la prima volta l’umanità vedeva il pianeta su cui vive dall’esterno: l’oceano, i continenti, i ghiacci polari, l’alone dell’atmosfera. La Terra si era ridotta a un globo terracqueo, privo di geografia politica e di storia, e sembrava un delicato gioiello abbandonato nell’immensità del vuoto assoluto. È stato proprio in quel momento che sono sorte nuove potenti visioni del mondo, con profonde implicazioni antropologiche, politiche e morali. Immagini come «Earthrise» (1968) o «The Blue Marble» (1972) – le prime fotografie del nostro pianeta scattate dallo spazio – hanno inaugurato una visione del mondo ecologica, una nuova filosofia globalista, un’inedita etica della responsabilità, rappresentando un’insostituibile fonte di legittimazione simbolica e un repertorio immaginario mai esaurito.
Il libro indaga non solo il significato di tali immagini, ma gli usi che ne sono stati fatti per orientare la comprensione del mondo e ispirare modelli di comportamento. Per altro verso, le rappresentazioni della Terra dallo spazio hanno inserito il pianeta in una complessa rete elettronica di produzione, trasferimento e codifica delle immagini, che ha inaugurato la cosiddetta Information Age. Mediata dalla televisione, dai satelliti, dai sistemi di geo-localizzazione, la Terra (il suolo fenomenologico) ha cominciato così a comportarsi come un medium: mezzo di trasmissione e allo stesso tempo archivio di un insieme stratificato di messaggi visivi che ha proprio nella Terra l’origine e la destinazione.
L’inserto che accompagna il volume consente al lettore di seguire con lo sguardo l’evoluzione di questa tradizione iconografica, che congiunge l’Hasselblad usata dai primi cosmonauti della Nasa agli odierni dispositivi di machine vision.
La serie Pólemos nasce dalla collaborazione tra l’omonima rivista scientifica e Donzelli editore, con l’intento di esplorare altrimenti le vicende contemporanee della teoria, la critica sociale e la pratica filosofica. Senza rinunciare a una forte impronta transdisciplinare, la serie si rivolge a tutti coloro che si interessano alle trasformazioni delle società contemporanee – politiche, antropologiche, etiche, estetiche, epistemologiche – per non smettere di interrogare radicalmente il nostro presente. Un laboratorio di ricerca collettiva con il quale sperimentare strategie teoriche e osservare traiettorie pratiche attraverso metodologie e saperi diversi che – ridefinendole e rintracciandone le genealogie – si intrecciano, nelle nostre forme di vita e habitus, nel nostro modo di vedere e di sentire la coabitazione con gli altri.
Tommaso Morawski
Tommaso Morawski ha conseguito il dottorato in Filosofia e Storia della filosofia presso la Sapienza – Università di Roma. Attualmente è post-doctoral fellow presso la Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte.
Matteo Vegetti
Matteo Vegetti è professore di Teorie dello spazio alla Supsi e insegna all’Accademia di Mendrisio. È inoltre docente al Master in Geopolitica e sicurezza globale della Sapienza – Università di Roma.
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